STOCKHOLM E LA MAGLIETTA FINLANDESE


Stockholm è la mia città. L'amore è nato nel 1994, un colpo di fulmine, un amore tenuto nascosto per svariati anni. Un giorno di 16 anni dopo decisi di fare un'ispezione in Sverige ad osservare la situazione generale della città. Arrivai lì e mi sentii subito a casa. Arrivai a Nyköping e da lì presi il pullman per il centro della città, nel Norrmalm. All'inizio ero tranquillo, feci un giro per la Gamlastan e lì fu l'emozione più grande, la vista sul molo (Gamlastan è un'isoletta situata tra Norrmalm e Södermalm con vista del lago Mälarem in direzione ovest). La vista era fantastica: io guardavo verso il lago, alla mia destra si trova il municipio in stile italiano con sulla torre le tre corone simbolo del paese – meraviglioso -, mentre a sinistra una muragliata rocciosa con casette colorate. Dopo Gamlastan, per un attimo, attinsi al Sodermalm dove mangiai al McDonald's. Era fantastico, anche se mi sentivo distrutto perché era sera e la notte scorsa non avevo dormito, tanto che al momento di pagare, invece di pagare 60 korone diedi alla cassiera 600 korone, che sarebbero 60 euro. Fu una risata generale e dissi alla cassiera che avrebbe potuto approfittare di me e rubarmi tutto perché non avevo dormito l'ultima notte. Lei sorrise. Il giorno dopo potevo praticamente già gettare via la mappa. La maglietta finlandese, che utilizzavo per girare per l’arcipelago, riscuote successo subito, infatti già il primo giorno mi fermò un gruppetto di ragazze le quali mi gridarono: Anteeksi! che in finlandese significa scusa (le ragazze facevano “colletta”, era una specie di addio al nubilato). Passeggiando per il centro, un ragazzo che mi passo difronte mi salutò: Terve; di tanto in tanto sentivo gente che mi urlava qualcosa in finlandese amichevolmente, e un signore mi fermò e mi chiese che cosa ci fa un finlandese a Stockholm. Uno degli obiettivi a Stockholm era vedere un alce, che è probabilmente uno degli animali più affascinanti che ci siano, infatti è l’unico della famiglia dei cervi che per il quale la femmina si contende il maschio che coi suoi enormi palchi strega la femmina. La sera più particolare fu quando girando nell’isoletta a sud del centro, la Sodermalm, dove andando a cena vidi che per i bar lungo la strada, la Götgatan la via principale dell’isoletta, la gente guardava una partita: passai uno, passai un secondo e al terzo bar vi entrai e chiesi che partita fosse, era la Sverige, e chiesi dove stavano giocando e mi dissero a Stockholm, e dissi ..urca stanno giocando qua! Andando verso cena quasi spensierato, però d’un tratto ebbi un lampo e pensai… io mi lancio verso lo stadio, presi di corsa la metro e domandai dove fosse questo stadio e mi rispose quale perché ci sono 3 stadi a Stockholm, e poi mi dissero che probabilmente giocavano a Solna dove si trova lo stadio Rosunda, arrivai li di corsa senza sapere se la partita era già finita o meno arrivai ai cancelli e mi dissero che mancavano circa 30 minuti e che non potevo entrare, io per convincere la ragazza gli dissi che era il mio compleanno e lei mi rispose che era anche il suo di compleanno, gli mostrai il documento ma non bastò per convincerla. Feci qualche battuta con lei e cercai di trovare una soluzione, vidi un signora in un cancello li vicino, andai da lei e mi disse che a settembre ci sarebbe stata un’altra partita… le spiegai la situazione e per miracolo mi fece entrare. Entrai che c’era lo stadio pieno le due tribune e la curva tutte giallo blu cantando sveeerigé, sveeerigè, ai quali mi unii anch’io, e la curva ospiti “ulma” di scozzesi in kilt probabilmente quasi tutti mezzi ubriachi che urlavano 3 volte più forte degli svedesi che erano più del triplo di loro. Alla fine della partita riuscii ad avvicinarmi alla curva svedese.
Andando via presi la Tunnelbana (metro) nella quale c’erano praticamente tutti i tifosi scozzesi e finalmente capii perché in quei giorni in giro per la capitale c’erano un sacco di scozzesi in kilt, conobbi in particolare un ragazzo scozzese mezzo ubriaco, che avevo difronte attaccato a me per la ressa della metro, il quale si era intestardito di capire che cosa fosse il mio ciondolo della collanina, gli dissi che ero stato a Fatima due mesi prima, luogo dove fu apparsa la Madonna, lui non sapeva dove fosse Fatima. Ci conoscemmo un po', e disse ai suoi amici chi sta meglio di noi... abbiamo anche un fottuto italiano…!

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