LIBRERIE FANTASTICHE


Tra ballerine di can can e altre peripezie da rivista è vietato non entrare in alcune pantagrueliche collezioni cartacee che come cattedrali s'ergono al passo. Come non fermarsi a sbirciare al di là della vetrinetta opaca, oltre ai libri in mostra, e allungare l'occhio spiando curiosi. Finché la mano coraggiosa spinge con fermezza la porticina, e con piglio fiero si varca la soglia in quel posto irto di meraviglie. Esistono librerie e librerie, e senza una sconsiderata forma di snobismo gratuito, è indubbio che c'è polvere e polvere, pagine e pagine. Ed ecco che alcuni luoghi, forse per una naturale dimensione mistica donata dal destino, sono ricettacoli e crocicchi di uomini straordinari o semplici facchini che contengono nel loro tridimensionale abecedario lo scibile umano. E allora questi puntini sul globo esistono, sparuti e lontani ma presenti nel tempo, memori di quello che fu ad Alessandria – fumi che ancora vagano come uno spirito inquieto. Così ne l'élégant Paris alla Shakespeare & Co. ha preso forma l'Ulysse di Joyce, grazie alla bravissima Sylvia Beach che diede il via a quel fascino leggendario tutto collialti della Rive gauche.
Tra i tulipani e i mulini a vento invece, nella città di Maastricht c'è una delle più belle librerie del mondo sorta riadattando una chiesa domenicana del Duecento. Se attraversiamo La Manica e giungiamo nella terra d'Albione è d'obbligo fare una capatina in Marylebone High Street alla Daunt Books, una libreria specializzata in libri chatwiniani incastonati in un locale in stile edoardiano. Spostandosi poi nella penisola iberica, nella bella Barcellona, troviamo in Calle Elisabets 6 La Central del Raval, nella zona storica della città, dove si ritrovano giovani artisti. Una delle più antiche librerie d'Europa, costruita nel 1869 è la Livraria Lello a Porto, in Rua das Carmelitas 144.
A Trieste, in via San Nicolò 30, Umberto Saba acquista e forgia la sua Libreria antiquaria (nella foto). Al suo interno sembra che nulla sia stato ancora spostato o messo in ordine. Pile e pile di tomi, libelli e volumi si susseguono instabilmente con immenso piacere di Bouvard e Pécuchet. Per concludere, oltre Atlantico, nella libreria El Ateneo di Buenos Aires sembra ancor di sentire Borges parlar del suo amore.