




Ma la necessità di superare la frattura sembrava essa stessa inscritta in quel principio di sopravvivenza caro agli animali. Ci si inventa l'arte - parola difficile –, l'unico artefatto capace di intuire la forza e fissarla in una forma. Rigore ed educazione a questa religione richiedevano una vita solitaria, silenziosa, capace di risvegliare l'attenzione affinché i pezzi frantumatisi potessero venir attaccati assieme. Questo è Cervelli. Questo è Rӧnne. Un buco pieno nel vuoto. Forse dovremmo dirla meglio avendo a che fare con dei medici: sutura, eseguita tecnicamente con doviziosa perizia, che cuce brandelli di carne, tenendo chiusa la ferita. Se la medicalizzazione possa venir paragonata alla parola poetica, non lo so, ma è pur sempre tecnica. Ma per fare ciò servono gli attrezzi giusti – bisturi! Già, ma qui l'operazione è un po' complessa – che fare? Inventiamo, metaforizziamo, creiamo ibridi: anche se morto, siamo pur sempre Dio, per quel che ci è concesso, con una corteccia cerebrale e un ipotalamo. E allora Edmée, la “parola del Sud” che dona resurrezione e fluidità; oppure blau – azzurro – da abbinare a visioni nuove come “un sacrilegio azzurro” o “azzurro di sfinge su neve e mare” . In fin dei conti, i due dottori – Benn e Rӧnne – si prendono cura di sé; edificano un mondo, si ricreano se stessi in essi e si salutano in un continuo divenire.
Oggi risorgono dal letargo collezionisti e amanti del vintage, rifioriscono i negozi di musica (non più grazie all'ormai vecchio cd), rispuntano le fiere del disco brulicanti di banchetti pieni di casse quadrate. Woody Allen apprezza. Le ristampe degli storici sono frequenti, mentre la caccia alle rarità è troppo succulenta per gli appassionati. Vinili colorati, edizioni limitate, rarità, prime registrazioni, ve n'é per tutti i gusti. Ovviamente i prezzi variano di molto a seconda dell'anno di stampa del vinile e dall'artista. Per fare un esempio, si passa dalla prima edizione di Love Buzz dei Nirvana al prezzo di 1.732 euro, a The Wall dei Pink Floyd del 1979 a 20 euro. Collezionismi a parte, i vinili oggi riconquistano tutti gli amanti della musica che cercano una soddisfazione maggiore, un gusto e una fruibilità che non sia solo via etere e facilmente decomponibile. Sfogliare un vinile, accarezzarne la copertina e i solchi con la mano, vederlo girare sul piatto, andarlo a cercare per mercatini e fiere, soddisfano quei sensi che difficilmente oggi trovano appagamento. Sono molti i gruppi di successo contemporanei che registrano in vinile ma numerose anche le riedizioni degli storici successi, come l'edizione colorata limitata dell'intera discografia di Fabrizio de André. Emozioni. (Date un occhio a www.vinili.com).
Il 21 settembre 1987 Jaco Pastorius moriva all’ospedale di Fort Lauderdale, dopo alcuni giorni di coma. Circa dieci giorni prima, dopo essere stato cacciato da un concerto di Santana per una

L’aneddotica su questo tour, vera o falsa che sia, si spreca: Jaco si presenta sul palco con la faccia pitturata e la testa rasata; spesso non suona ma corre e fa capriole; guida una moto nudo e viene arrestato. Al suo ritorno gli viene diagnosticato un disturbo bipolare, da curarsi con litio. Ma le sue condizioni mentali peggiorano, aggravate dall’abuso di alcol. Diventa violento, e le sue performance sono così disastrose che nessun locale lo vuole far suonare, nessuna casa discografica gli offre un contratto.
Negli anni che seguono è sempre più solo e incontrollabile, e vagabonda per lunghi periodi dormendo per strada. Nel 1986, per interessamento dell’ex moglie e del fratello, viene ricoverato in un ospedale psichiatrico, ma dopo poche settimane è di nuovo fuori. La fine, a soli 35 anni, è nota.
Il segno lasciato da Jaco Pastorius nel mondo della musica è indelebile, e oggi l’importanza del suo contributo è universalmente riconosciuta. Come per altri famosi “matti” dell’arte, anche per lui il disturbo mentale non è stato quel soffio divino che volevano gli antichi, bensì un istinto distruttivo che l’arte stessa cerca di arginare, o meglio di instradare in opere così ardite e innovative da sembrare folli. La fascinazione per queste personalità non è che un retaggio romantico, l’invidia di una forma alternativa di libertà che in realtà è sofferenza e disagio. Ma quello che rimane, quello che conta davvero, è ciò che possiamo ancora ascoltare e ammirare.