SARÀ UNO SCRITTO

Sarà uno scritto, non d’amore, non d’amicizia, non di solidarietà, né di compassione.
Sarà una circostanza, lunga un mese, senza un inizio e senza una fine, senza uno svolgimento regolare, cronologico né sostanziale.
Sarà paradossale e surreale.
Sarà un quadro di Dalì, mentre Gala scrive.
Sarà il suono di una melodia al pianoforte, mentre bolle l’acqua della pasta.
Sarà il profumo di un foulard, mentre si butta via la spazzatura.
Sarà il sesso più travolgente, mentre due sconosciuti si osservano, al bancone di un bar.
Sarà un addio infinito, mentre si riempie un vaso di vetro con lo zucchero.
Sarà la rivelazione della precarietà in una circostanza fulminea, mentre si scopre l’autenticità di un singolo uomo.
Ma non sarà uno scritto coerente. Non sarà un pezzo meritevole di pubblicazione né di attenzione.
Sarà una profonda sensazione umana di un essere disumanizzato e contaminato. Sarò io nel non essere collettivo, che non racconta.
Sarà la pioggia mentre il cielo combatte per riavere il sole e toccare la luna, giocando con le stelle, mentre il mondo fa il conto delle sue ore.
Sarà la solitudine che si prova mentre si mangia uno yogurt e si ascolta la radio.
Sarà la malinconia di un ricordo mentre squilla il telefono.
Sarà il rumore di un treno che parte mentre si compra un biglietto di andata e ritorno.
Sarà la corsa in libreria per comprare quel libro, mentre si buttano via gli ultimi pezzi di un trasloco.
Non sarà d’amore, né di amicizia.
Non sarà il sesso né la comprensione.
Sarà il tutto e il niente, nel desiderio di avere quello che non si ha avuto, mentre si sorride assaporando l’assenza di uno sfioro, ancora più passionale e travolgente che nella concretezza.
Non sarà immaginazione né fantasia. Sarà tutto vero e accaduto. Sarà tutto vissuto e provato.
Ma non sarà coerente, né comprensibile, né decifrabile. Non sarà riproducibile. E non si potrà rivivere.
Non sarà concluso, né iniziato. Non ci saranno virgole corrette né punti esclamativi al posto giusto.
Non ci sarà un posto giusto né un momento giusto.
Ci saranno due foglie d’erba mentre un osso di seppia tocca le rive, svelando la semplicità di tutto questo scritto, talmente puro da non poter essere compreso, mentre tutto, ancora, cambia.

Francesca Schillaci

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